EDUCAZIONE PUBBLICA COME ETICA PUBBLICA

  19 Gennaio 2022

Educazione pubblica come etica pubblica.
L’educazione pubblica si identifica come modo di essere etico dello Stato dove vige il diritto pubblico, il bene e l’interesse comune, universale: è un sistema politico idealistico che si manifesta come Stato etico.
Quando allo Stato etico segue lo Stato liberale, cioè quello Stato costituito secondo i principi del liberalismo (sistema politico regolamentato dai partiti politici) e dal liberismo (sistema economico che fa capo alle grandi industrie e al grande capitale), allora il detto Stato liberale essendo per sua natura un sistema materialista, Esso non è compatibile con lo Stato etico in quanto questo è un sistema idealistico.
Di seguito a sostegno di quanto detto viene menzionato un fatto storico.
ARALDO DI CROLLALANZA, UN GRANDE ITALIANO
Da: Mario Consoli, “Appuntamento con la Nazione”, in “L’Uomo Libero”, n. 83, marzo 2018, pp. 41-42.

“Il 23 luglio 1930 la terra tremo’ in Basilicata, Campania e Puglia. Epicentro tra Bisaccia e Lacedonia, nei pressi del Monte Vulture. Magnitudo 6.7. Causò la morte di 1404 persone e devasto’ 50 comuni.
Da Roma parti’ immediatamente un treno speciale adibito ai primi soccorsi: con operatori e strumentazioni sanitarie e tecniche, sempre a disposizione su un binario morto dello Scalo San Lorenzo.
Fu subito impiegato l’esercito che, assieme al personale civile, provvide alla rimozione delle macerie, alla cura dei feriti e alla installazione di migliaia di tende. L’acqua potabile fu assicurata da un servizio di autobotti provenienti da Foggia e Avellino, in costante movimento. I 1115 bambini rimasti orfani furono immediatamente inviati in Istituti, Colonie e, in gran parte, presso famiglie affidatarie del territorio limitrofo, per non far perdere ai malcapitati il senso di radicamento con la terra d’origine. Il 7 agosto la fase di emergenza era conclusa e si passò a quella della ricostruzione.
Il governo inviò, per dirigere personalmente i lavori, il ministro Araldo Di Crollalanza* che, fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati, alloggio’ su un vagone ferroviario in un treno che si spostava tra le stazioni delle zone terremotate.
Il 28 ottobre, solo tre mesi dopo il tragico evento, furono consegnate alla popolazione 3746 unità abitative asismiche e, contemporaneamente, furono ultimati i lavori di riparazione di 5190 case.
Mussolini accolse il ministro Di Crollalanza, al suo ritorno a Roma, con queste parole:
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I lavori, a consuntivo, erano costati meno di quanto preventivato.
Cinquant’anni dopo, un altro terremoto, quello dell’Irpinia, colpì la stessa zona e passò alla storia per i mancati soccorsi prestati alla popolazione, clamorosamente evidenziati dallo stesso Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Ebbene, in occasione di quel sisma nessuna delle case fatte costruire dal ministro Di Crollalanza nel 1930 crollò o subì danni strutturali.
Nei territori interessati ai movimenti tellurici dell’agosto-ottobre 2016 – nella zona dei Monti Sibillini, con magnitudo 6,5 – dopo un anno il 90% delle macerie era ancora accumulato per le strade ed erano state consegnate alla popolazione “senza tetto” meno di 100 “casette” a fronte delle 3620 previste.
Questo è lo spettacolo che si offre quando lo Stato ha perso il collegamento con il popolo e la stella polare della Nazione”.
*”Araldo Di Crollalanza aveva guidato gli squadristi pugliesi nella Marcia su Roma. Nel 1926-28 fu podestà di Bari. Nel 1930-35 ministro dei Lavori Pubblici. Dal 1935 al 1943 fu presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, l’Ente preposto alle attività di bonifica nell’Agro Pontino, in Sardegna e in Puglia e alla costruzione di molte nuove città tra cui Littoria (l’attuale Latina), Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia. Tra le opere che diresse Araldo Di Crollalanza vanno ricordate anche la ristrutturazione di Bari e della sua Università, la Fiera del Levante, la trasformazione e fertilizzazione del Tavoliere delle Puglie e la costruzione della Direttissima ferroviaria Firenze-Bologna.
Aderì alla RSI, durante la quale fu Commissario straordinario per il Senato e la Camera. Arrestato nel giugno 1946, dopo un mese di carcerazione, fu processato e prosciolto. Nel 1953 i pugliesi lo elessero senatore – come indipendente nelle liste del Msi – riconfermandolo per sette legislature consecutive fino alla morte, nel 1986. Nonostante il perdurare del clima di criminalizzazione antifascista, a lui è intitolato un tratto del Lungomare di Bari, e piazze e vie di molti paesi e città, tra cui Latina, Aprilia, Altamura e Monopoli”.

Sono evidenti le differenze comportamentali dello Stato etico e dello Stato liberale.